Mentre sono nel mio ufficio, alla mia piccola scrivania, facendo ricerca di dettagli, suggestioni vintage, couture dell'età d'oro e quant'altro possa servire per avere il giusto spunto da sviluppare per creare moda, mi è stato inevitabile imbattermi nell'effetto nude. Eh si! La nudità, tanto bandita in tempi passati, già da qualche tempo sembra essere qualcosa di assolutamente appetitoso per le grandi maisons, che propongono di collezione in collezione, quel gioco sottile del vedo e non vedo, che tanto appassiona le star del fashionsystem e che, allo stesso modo, incata i fashionlovers comuni.
Probabilmente questa necessità della sensualità da immaginare, da scoprire (che è poi un retaggio di molte culture del mondo, in diversi periodi storici) lo si deve al forte cambiamento sociale della donna e della moda.
Dopo un'epoca in cui abbiamo mostrato tutto senza pudori, senza lasciare nulla all'immaginazione dell'eros, i designers stanno facendo marcia indietro, ritornando a giocare sugli effetti nuditè piuttosto che sul nudo vero e proprio.
Noi che siamo nostalgici e non poco cerebrali, adoriamo questa scelta che caratterizza già da un paio di stagioni le passerelle internazionali, in particolar modo quelle di Parigi e Milano, che si sa, sono dominate sempre da un malinconico senso del "romanticismo".
Valentino, Colette Dinnigan, Givenchy, Dolce & Gabbana, Chloé, Sandra Backlund, Nina Ricci, Armani, Hervé Léger e molti altri...tutti innamorati del nudo e di tutta una serie di coloriture che molto si avvicinano all'effetto carne. Il beige, il bisquit, il rosa salmone, il crema (preferibilmente accoppiati all'immancabile nero) sono i colori che dominano le tendenze del momento e che faranno il boom le prossime due stagioni dalle atmosfere made in '70s, un po' Jacqueline un po' Hippies!
Dal cappotto di cammello, dimenticato nell'angolo più oscuro del nostro armadio, fino all'immancabile secondo dogma del momento: il pizzo. Proprio lui, simbolo di artigianalità e di eleganza assoluta, di sensualità e leggerezza, ritornato alla ribalta con una grande forza attrattiva e che, in coppia col nudity style, è onnipresente su riviste e icone di stile.
09 November 2010
Designers have decided: nude effect is the new black!
While I'm in office at my little desk looking for details, vintage suggestions, couture of golden age, and anything else that could be used to get the cool idea to develope to create fashion, inevitably I ran with nude effect.
Oh yes! Nudity, strongly banned in the past, for some time seems to be something quite palatable to the biggest fashion house that offering collection by collection subtle game of see-through that fascinates the stars of fashionsystem and common fashionlovers at the same time. Perhaps this need of sensuality to imagine, to discover (which is a heritage of many cultures around the world, in different historical periods) is due to the strong social change of women and fashion. After an era in which we showed all without shame and leaving nothing to the erotic imagination, designers are doing reverse, returning to play on the nudité effects rather than on the real bare. People who are nostalgic and too cerebral love this choice that define the latest international catwalks, especially Paris and Milan, that you know they're always dominated by a melancholy sense of "romanticism". Valentino, Colette Dinnigan, Givenchy, Dolce & Gabbana, Chloé, Sandra Backlund, Nina Ricci, Armani, Hervé Léger and more...all fell in love with nude and a variety of colorings closer to this effect. Beige, bisquit, salmon pink, cream (preferably coupled to the indispensable black) are the colors that dominates the current trends and will do the boom next two seasons of '70s atmospheres, a bit Jacqueline a bit Hippie! From camel coat, forgotten in the darkest corner of our wardrobe, to the inevitable second dogma of the moment: the lace. Just it, a symbol of craftsmanship and absolute elegance, sensuality and lightness, comeback with a great attractive force and paired with nudity style is everywhere on magazines and fashion icons.
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