Dreaming disturbingly...
30 November 2010
Chanel s/s 2011 Focus on Accessories promo video.
Dreaming disturbingly...
Get the Animalier!
Wild, wild, wild woman!
Credits of pic: Eniko Mihalik for Vogue Nippon december issue, 2010. Shot by Sebastian Faena. Styling by Sissy Vian.
29 November 2010
REDValentino, a Romantic and Eccentric way to live a dream fairytale!
Symbolizing a glamorous, romantic and playful parallel world where anything is possible, RED revisits, through innovative visual language, the timeless beauty of Valentino.
A modern girl who hails from a long lineage of iconic ladies, from the delicate princess of the best-loved children’s tales, to the shy, well-behaved debutante of half a century ago. Each would hardly recognize herself in her modern counterpart, yet they all undoubtedly share the same dreams, aspirations and longings of any young woman. REDValentino dresses a girl who is naturally feminine and confident, yet retains a delicate innocence. One who dares to be romantic while playfully investigating her darker side. One who exudes the fragility of youth, while dramatically aware of her power to seduce. One who sees life and style as a game, a funny one, a serious one.
Inspired by the exciting new world unfolding around her, she borrows bits and pieces and makes them her own. REDValentino mixes various influences, from a myriad of places and eras, allowing this girl to experiment to herheart’s content, daring her to wear couture with an edge. textures. Innovative accessories and unexpected ornaments further enrich the collection, emphasizing its fresh, feminine individuality.
As she begins a new chapter in life, the REDValentino princess enthusiastically explores the full range of her emotions, slipping back and forth from daydreams to reality. From her private cocoon, she invents a realm of her own: she directs her emotions and follows the script of her romantic imagination.
All this is REDValentino, a sign of style, its poetry!
REDValentino racconta una fiaba contemporanea, quella che unisce la freschezza e lo stile classico. Simbolo di un mondo parallelo affascinante, romantico e giocoso dove tutto è possibile, RED rivisita, attraverso un innovativo linguaggio visivo, la bellezza senza tempo di Valentino.
Una ragazza moderna che proviene da una lunga tradizione di iconic ladies, dalla delicata principessa delle favole più amate, alla timida e ben educata debuttante di mezzo secolo fa. Oggi difficilmente si ritrovano in un moderno omologo, ma tutte condividono senza dubbio gli stessi sogni, aspirazioni e desideri di ogni giovane donna. REDValentino veste una ragazza che è naturalmente femminile e fiduciosa, che conserva ancora l'innocenza delicata. Una ragazza che non teme di essere romantica, mentre scherzosamente scopre il suo lato più oscuro. Qualcosa che trasuda la fragilità della giovinezza, mentre è drammaticamente consapevole del suo potere di seduzione. Colei che vede la vita, e lo stile, come un gioco, divertente ma serio. Ispirata dal mondo nuovo ed entusiasmante che le è attorno, lei prende un po' di questo e un po' di quello facendolo suo. REDValentino mixa varie influenze, da una miriade di luoghi ed epoche, permettendo a questa ragazza di sperimentare ciò che c'é nel suo interno, la sua audace moda da indossare all'estremo. Textures. Accessori innovativi e decorazioni inaspettate arricchiscono ulteriormente la collezione, enfatizzando la sua fresca individualità femminile. Come lei inizia un nuovo capitolo della sua vita, la principessa REDValentino esplora con entusiasmo l'intera gamma delle sue emozioni, scivolando avanti e indietro dai sogni ad occhi aperti alla realtà. Dal suo intimistico bozzolo, inventa un regno tutto suo: dirige le sue emozioni e segue il copione della sua romantica immaginazione.
All this is REDValentino, a sign of style, its poetry!
Popeye Mag - December issue's Cover.
26 November 2010
Mr. Ford's back!
The second one, last but not least, is the rediscovered artistic partnership between Ford and Carine Roitfeld (Editor-in-Chief of Vogue Paris), already winning duo in the '90s. To consolidate this meeting, Carine has appointed Tom as guest editor of the magazine and with him edited the December issue.
What's more, the eclectic Ford has comunicated to be working on his new movie, a comedy, which is writing the screenplay.
Welcome back Mr. Ford!
Vogue America, che si è aggiudicata l'anteprima esclusiva della collection, ne darà visione nel numero di dicembre. A curarne la fotografia è stato Terry Richardson (unico fotografo invitato alla presentazione-evento), che ha immortalato una serie di abiti che non hanno nulla da invidiare a quelli che Ford disegnò per Gucci. Stando alle dichiarazioni del designer, le sue creazioni per Gucci furono eccessivamente "trendy" mentre per questa collezione ha scelto di incentrare il concept moda sull'individualità. Vestiti veri per donne vere, che possono essere indossati da donne di tutte le età. Per ammirare il frutto del suo ritorno bisognerà attendere la prossima estate, dato che Ford ha deciso di concedere alla stampa una minima parte del suo lavoro, contestando la pressione dei media messa in atto con così tanto anticipo.
La seconda notizia, non meno interessante, è quella del riscoperto sodalizio artistico tra Ford e Carine Roitfeld (Editor-in-Chief di Vogue Paris), già duo vincente nei '90s. Per consolidare questo ritrovo, Carine ha nominato Tom guest editor del magazine e ha curato con lui il numero di dicembre.
Come se non bastasse, l'eclettico Ford ha reso noto di essere a lavoro con un nuovo film, questa volta una commedia, di cui sta scrivendo la sceneggiatura.
Welcome Back Mr. Ford!
Look of the Weekend #8
Now is almost impossible not to be fascinated by the poetry of vintage style that especially from London and Paris has reached a big popularity. What pleases us, however, are not only endless possibilities of style gives us by real vintage (that one of the trade fairs, that one came out of the old trunks or archives and the big maison use as inspiration to create something new with a nostalgic flavor but this rampant mania has led to prohibitive prices), but also everything can be obtained by mixing new items created by a suggestion from the past. A great mix of old and new is always a choice of success, but when the old is too expensive, we can direct our choices on something more affordable but effective, like this "Look of the Weekend". Fashilosophy chose every ex novo piece, but you would know really distinguish them from something really vintage?!
Have your say!
Get the Fringe!
25 November 2010
Strike a pose ADR!
"There are many faces to my personality. That is why I love clothes so much. It's more like a different expression of myself. I don't even know what I am. For me Fashion is perfect, as it conceals a lot and I find it quite therapeutic. It helps me survive as I can make myself feel better hypothetically. I can hide my insicurities and think positively. Fashion is my mantra!"
Karl Lagerfeld and Macy's, a new collaboration of style!
“Karl Lagerfeld holds a unique place in the world of fashion, an icon who is the ultimate modernist. Through the decades, his style and vision have marked the history of design. It is a tremendous honor to bring his inimitable perspective to our fashion customer.” This is what said Macy’s CEO Terry Lundgren.
I nostri cuori hanno cominciato a fluttuare quando ha cominciato a serpeggiare ed è giunta alle nostre orecchie la notizia che Karl Lagerfeld, uno dei mostri sacri della storia della moda, potrebbe vendere la sua linea "masstige" in partnership con Macy's, la famosissima catena di fashion stores. Questa è sicuramente una fantastica nuova per tutti i fashilosophers. Nella giornata di ieri, infatti, Macy's ha confermato quello che fino ad un giorno fa pensavamo fosse un semplice rumor, anche se la collaborazione sembra essere qualcosa di un po' diverso rispetto a quello che noi tutti avevamo sperato. Karl infatti collaborerà con la catena di negozi solamente per una capsule collection in edizione limitata, dando il via ad una nuova iniziativa che vedrà un susseguirsi di collaborazioni con diversi designers, una diversa ogni due mesi. Molto semplicemente, Lagerfeld, ripeterà l'esperienza fatta con H&M circa sei anni fa. Noi abbiamo motivo di pensare che questa collaborazione non sarà nulla di rivoluzionario ma siamo comunque molto eccitati all'idea di poter comprare dei pezzi dallo styling Karl Lagerfeld a prezzi vantaggiosissimi.
"Karl Lagerfeld ha un posto unico nel mondo della moda, un'icona, l'ultimo designer del modernismo di moda. Attraverso i decenni, il suo stile e la sua visione hanno segnato la storia del design. E 'un grandissimo onore di trasmettere la sua inimitabile prospettiva al nostro cliente abituale" ha dichiarato Terry Lundgren (Macy's CEO).
Dunque, non ci rimane che aspettare l'uscita della collezione, prevista per F/W 2011-2012.
24 November 2010
Scent of Anna Dello Russo. The fabulous fragrance by ADR!
Burberry's Giftables 2010.
23 November 2010
Karle Lagerfel and his elegance concept!
Enjoy it!
22 November 2010
Fashion and Cinema, endless love.
Recently the movie-directors have confirmed the trend to entrust the costumes to the knowledge of greatest international designers, so that has created a festival of short-film of author to celebrate this union: Style Star, created by Marina Garzoni (president of the non-profit "Fashion and Technology" association, in cooperation with the Leo Burnett's agency), made its debut last edition of the Cannes Film Festival, then at the Venice Film Festival and finally came to the last edition of Milan fashionweek.
All this leads us to believe that fashion will never stop dressing cinema and dressing itself by cinema, because the creative synergy between these two great arts going on for more than a century and now their connection seems so strong.
Riflettevo circa l'importanza della moda per il cinema e quella del cinema nel mondo della moda e fino qui nulla di nuovo, ma l'argomento in questione potrebbe essere motivo di una grande riflessione con relativi confronti e analogie che caratterizzano queste due arti. Il "Diavolo veste Prada" ha definitivamente coronato il sodalizio tra fashion system e cinematografia, anche se l'esperimento è partito molto molto tempo prima, portando ad un iconico successo molte maisons e soprattutto molte stars, le quali si sono lasciate influenzare (ma che anche hanno dato loro stesse molto) dalla magia che può svelarsi dietro un capo di couture indossato sul grande schermo. Il brillante Robert Altman con "Pret-à-porter" immortalò vizi e virtù, capricci e isterismi delle passerelle della moda, sottolineando come queste due realtà, unendosi, possano influenzare stili di vita, fenomeni di costume e vere e proprie tendenze (sfruttate poi furbamente dai designers). Lo stile impero, per sempio, oggi diventato un must-have dell'abbigliamento moderno, venne rilanciato da Gattinoni che curò i costumi per "Guerra e Pace" di King Vidor con una splendida Audrey Hepburn, un film che ha fatto storia. Così come non possiamo non ricordarci delle giacche dal perfetto taglio americano e le cravatte a pois di Re Giorgio che diedero tanto da pensare a Richard Gere in "American Gigolo"; oppure il berretto di tweed (sempre di Giorgio Armani) indossato dai protagonisti de "Gli Intoccabili" e diventato poi una costante delle collezioni F/W. E cosa dire dello strepitoso styling di Madonna per il film "Evita", interamente curato da Fendi, se non che fu una grande dimostrazione di conoscenza del costume storico?! Sicuramente le grandi pellicce di volpe indossate nel film dalla cantante spopolarono sulle strade delle capitali della moda subito dopo l'uscita nei cinema. Marlene Dietrich fu la prima ad indossare il tailleur-pantaloni e a lanciare lo stile androgino che ha segnato l'immagine di un'epoca, mentre Christian Dior ha proposto molte versioni dell'abito bianco plissé che Marilyn faceva alzare al vento in "Quando la moglie è in vacanza". Ma chi ha legato indissolubilmente moda e cinema fu senza dubbio Givenchy che realizzò i costumi per "Colazione da Tiffany", un icona della cinematografia mondiale. Leggings, ballerine e occhialoni oversize non sono tutt'ora elementi del nostro guardaroba abituale?!
Anche i registi di questi ultimi anni hanno confermato la tendenza delle loro produzioni di affidare i costumi alle mani sapienti dei più grandi stilisti internazionali, tanto che è nato un vero e proprio festival di "corti d'autore" per celebrare questo connubio: Style Star, ideato da Marina Garzoni (presidente dell'associazione no-profit "Moda e Tecnologia" in collaborazione con l'agenzia Leo Burnett), ha fatto il suo esordio all'ultima edizione del Festival di Cannes, poi alla Mostra del Cinema di Venezia ed infine e approdato alla scorsa edizione di Milano Collezioni.
Tutto ciò ci spinge a crede che la moda non smetterà mai di vestire e vestirsi di cinema, perché la sinergia creativa tra questi due grandi fenomeni dura da più di un secolo e, in nessuno momento come adesso (basti pensare ai docu-film sugli stilisti o alle pubblicità-film della maisons), il loro legame ci sembra così forte.
17 November 2010
Chau Har Lee and her tech-sculpture shoes!
"My designs span conceptual showpieces to elegant and original but accessible footwear. I often employ a crossover of making and manufacturing processes from fields other than shoemaking in order to realise my concepts. This gives me massive scope for creativity in the design stage by removing boundaries associated with traditional methods. However, my knowledge of traditional shoemaking lets me know how and where I can break these boundaries. Importantly, although my most conceptual designs are showpieces, they are still built to adorn the foot.
To summarise, the more inventive pieces are desirable as bold fashion statements and the more accessible shoes are unique, timeless and beautiful."
This is the philosophy of her brand, then let go of those horrible Masai Barefoot Technology, the "diet shoes" launched in the U.S. market, and enjoy the pictures of Chau's work!
Ok fashilosophers! La moda ci piace, è la nostra grande passione, per alcuni addirittura una missione di vita, e tutti noi (da buoni fashion-addicted) abbiamo una vera e propria ossessione per quegli elementi che completano il nostro look, che ci danno un tocco di stile e che possono trasformarci in dei cani da segugio quando si tratta di andare alla ricerca del pezzo vintage più cool. Questa ossessione sono gli accessori, in particolar modo le scarpe. Un detto italiano (e l'Italia è da sempre la culla della migliore industria calzaturiera) sostiene che "le scarpe raccontano la persona che le indossa" e in molti casi questa è una grande verità. Ma basta tergiversare e andiamo al sodo: Chau Har Lee.
Una promettente quanto pazza giovane footwear designer cinese, nata e cresciuta nella cosmopolita Londra dove si è diplomata al Cordwainers College of Fashion. Lei è la mente geniale di una sua piccola collezione di scarpe,vincitrice nel 2009 del riconoscimento RCA's Manolo Blahnik Project, che le ha permesso di portare avanti la produzione di una sua indipendent label.
Lo sviluppo delle sue creazioni non segue un concept fisso, ma cambia di volta in volta secondo le suggestioni e il messaggio che Chau intende comunicare. L'unico motivo ricorrente è l'attenzione fortemente sentita per la tecnologia e le materie plastiche, che sono la materia base delle sue scarpe.
"My designs span conceptual showpieces to elegant and original but accessible footwear. I often employ a crossover of making and manufacturing processes from fields other than shoemaking in order to realise my concepts. This gives me massive scope for creativity in the design stage by removing boundaries associated with traditional methods. However, my knowledge of traditional shoemaking lets me know how and where I can break these boundaries. Importantly, although my most conceptual designs are showpieces, they are still built to adorn the foot.
To summarise, the more inventive pieces are desirable as bold fashion statements and the more accessible shoes are unique, timeless and beautiful."
Questa è la filosofia del suo brand, dunque lasciate perdere quelle orrende Masai Barefoot Technology, le "scarpe dimagranti" lanciate dal mercato americano, e godetevi le immagini!
A man can not make a good pair of shoes unless it does so devoutly. (Thomas Carlyle)
13 November 2010
Look of the Weekend #7
09 November 2010
Designers have decided: nude effect is the new black!
Mentre sono nel mio ufficio, alla mia piccola scrivania, facendo ricerca di dettagli, suggestioni vintage, couture dell'età d'oro e quant'altro possa servire per avere il giusto spunto da sviluppare per creare moda, mi è stato inevitabile imbattermi nell'effetto nude. Eh si! La nudità, tanto bandita in tempi passati, già da qualche tempo sembra essere qualcosa di assolutamente appetitoso per le grandi maisons, che propongono di collezione in collezione, quel gioco sottile del vedo e non vedo, che tanto appassiona le star del fashionsystem e che, allo stesso modo, incata i fashionlovers comuni.
Probabilmente questa necessità della sensualità da immaginare, da scoprire (che è poi un retaggio di molte culture del mondo, in diversi periodi storici) lo si deve al forte cambiamento sociale della donna e della moda.
Dopo un'epoca in cui abbiamo mostrato tutto senza pudori, senza lasciare nulla all'immaginazione dell'eros, i designers stanno facendo marcia indietro, ritornando a giocare sugli effetti nuditè piuttosto che sul nudo vero e proprio.
Noi che siamo nostalgici e non poco cerebrali, adoriamo questa scelta che caratterizza già da un paio di stagioni le passerelle internazionali, in particolar modo quelle di Parigi e Milano, che si sa, sono dominate sempre da un malinconico senso del "romanticismo".
Valentino, Colette Dinnigan, Givenchy, Dolce & Gabbana, Chloé, Sandra Backlund, Nina Ricci, Armani, Hervé Léger e molti altri...tutti innamorati del nudo e di tutta una serie di coloriture che molto si avvicinano all'effetto carne. Il beige, il bisquit, il rosa salmone, il crema (preferibilmente accoppiati all'immancabile nero) sono i colori che dominano le tendenze del momento e che faranno il boom le prossime due stagioni dalle atmosfere made in '70s, un po' Jacqueline un po' Hippies!
Dal cappotto di cammello, dimenticato nell'angolo più oscuro del nostro armadio, fino all'immancabile secondo dogma del momento: il pizzo. Proprio lui, simbolo di artigianalità e di eleganza assoluta, di sensualità e leggerezza, ritornato alla ribalta con una grande forza attrattiva e che, in coppia col nudity style, è onnipresente su riviste e icone di stile.
07 November 2010
Daniel Luxford: The sound of underground, a deeply real photography!
In my search of strong images, that expresses to the best a distinguishing concept, I run across many photographers would be interesting to know and I will "present" them on my blog time by time.
After splendid australian atmospheres of Amber Toms, it's the turn of another young guy with a great photographic sensibility: Daniel Luxford.
Daniel is native of Perth and he's a self taught photographer, with his skateborad runs the city and he has learned to capture everything beautiful and unordinary there is about metropolitan vision of reality. Turning for streets he has developed his personal aesthetical sensibility and a particular attitude to bring out the beauty in his subjects that, at first sight, may seem trivial but on the contrary tell our reality through Daniel's emotions.
His professional "debut" dates back to 2007 when he was given his first photoshoot for an editorial, after which he moved to London to assist two internationally renowned fashion photographers as Jonas Bresnan and Victor de Mello.
Today Daniel is based in Melborne and worked with many australian fashion labels, but he's also working to export his quality work overseas too.
L'Australia sembra essere la culla dei migliori fashion photographers emergenti, o almeno questa è la sensazione che ho avuto spulciando i nomi dei giovani che stanno emergendo grazie alle loro prime collaborazioni con magazine e webzine nazionali. Nella mia ricerca di immagini forti, che esprimano al meglio un concept distintivo, mi sono imbattuto in più di un fotografo di cui vale la pena parlare e che "presenterò" sul mio blog poco alla volta.
Dopo le splendide citazioni australiane della fotografia di Amber Toms, è il turno di un altro giovane dalla grande sensibilità fotografica: Daniel Luxford.
Daniel è originario di Perth ed è un fotografo utodidatta che, grazie al suo skateboard col quale si muove nella città, ha imparato a catturare tutto ciò che di più bello e di meno scontato c'è nella visione metropolitana della realtà. Girando per le strade ha sviluppato una sua personale sensibilità estetica ed una particolare attitudine nel rivelare la bellezza nei suoi soggetti che, ad una prima occhiata, potrebbero sembrare banali ma che al contrario raccontano la nostra realtà attraverso le sue emozioni.
Il suo esordio risale al 2007 quando gli fu affidato il suo primo photoshoot per un editoriale, dopo il quale si trasferì a Londra per assistere due fotografi rinomati come Jonas Bresnan e Victor de Mello.
Oggi, Daniel vive a Melborne e collabora con moltissime fashion labels australiane, ma sta lavorando per esportare il suo lavoro di qualità anche oltre oceano.
05 November 2010
Look of the Weekend #6
If you're really a Fashilosopher you do not love this choice! Are you a real Fashilosopher?! Have your say to us!
Get the lace!
Silk or nylon, devoré or rebrodé, chantilly or simply applied just two word: lace domination!
Fashilosophy says of course!
Credits of pic: Freja Beha Erichsen shot by Glen Luchford.